Il Lago di Sorapis è indubbiamente una delle mete più famose delle Dolomiti Ampezzane, le sue acque hanno un colore unico grazie alla speciale conformazione geologica del fondale. E’ una meta resa molto famosa perché fra le più popolari fra i social ma non bisogna mai dimenticare che nonostante il dislivello sia modesto, il cammino NON è assolutamente banale. Presenta difficoltà non affrontabili per tutti e che soprattutto diventano ancora maggiori per chi ha CANI al seguito.
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Lago di Sorapis: informazioni tecniche con giro del lago incluso
- Itinerario: PASSO TRE CROCI – LAGO SORAPIS ( con giro del lago)- PASSO TRE CROCI
- Dogtrekking da noi svolto in ottobre 2021.
- Partenza / Arrivo : Passo Tre Croci / Passo Tre Croci a 1805 mt
- Punto più alto: Lago Sorapis a 1925 mt
- Percorrenza: 4 ore e mezza di cammino puro a/r e anello del lago + pause
- Dislivello: 250 D+ in quanto il percorso prevede alcuni saliscendi
- Lunghezza: 12 km a/r giro lago incluso
- Segnavia : sentiero 215 a/r
- Difficoltà umano: EE
- Difficoltà dog trekker: molto impegnativo per il tipo di percorso e superfici considerato che deve essere molto coordinato al conduttore in quanto deve stare al guinzaglio onde evitare di disturbare e rendere pericoloso il cammino altrui. Non è un trekking adatto a chi affronta la montagna per la prima volta, tantomeno se con il proprio cane poiché se il cane non ha esperienza e competenze e il conduttore non sa quali risposte potrebbe dare in certe situazioni non è proprio il caso di sperimentarlo su questo sentiero per l’incolumità di tutti!
- Le nostre zampe calpesteranno: terra, radici, rocce ( anche scivolose) scale di ferro con gradini reticolati e su tratti esposti per cui il cane non deve avere paura del vuoto
- Acqua: un paio di approcci
- Ombra: presente per quasi tutto il percorso
- Stagionalità: Prevalentemente estiva, comunque da fare in assenza di ghiaccio, di neve, di nubi basse o se nei giorni prima ha piovuto.
- Rifugi: Rif. Alfonso Vandelli ( controllare periodi di apertura stagionale)
- Il nostro umano deve sapere che : è un dogtrekking che richiede molto impegno, coordinazione e obbedienza poiché nonostante il dislivello elementare, presenta molte difficoltà tecniche (scale a grata di metallo ancorate a punti esposti che richiedono che il cane non abbia paura del vuoto e non abbia problemi a calpestare superfici metalliche, gradini a staffa per scavalcare un paio di rocce alte, un tratto di roccia liscia e scivolosa attrezzata con cordino metallico dove anche noi siamo scesi carponi e con cani al guinzaglio in comando ” dietro” e il tanto menzionato punto esposto di circa 20 mt di lunghezza attrezzato con cordino metallico ma con fondo scivoloso e non uniforme) tanto più per chi conduce cani in montagna.
- NOTE PARTICOLARI: Assolutamente sconsigliato a chi soffre di vertigini. Tassativo avere passo sicuro e fermo. Tassativo indossare scarponi perché il fondo, anche in stagione calda, è scivoloso. Non intraprendere in stagione invernale e comunque non con ghiaccio, non con neve, non con nubi basse , no in caso di previsioni meteo incerte o se nei giorni precedenti ha piovuto. INFORMARSI SEMPRE CON LE AUTORITA’ PREPOSTE PRIMA DI INTRAPRENDERE QUALSIASI CAMMINO E IN CASO DI QUALSIASI DUBBIO!
- MOLTO IMPORTANTE! Per questo dogtrekking i cani devono essere allenati fisicamente e avere tanta esperienza di montagna e trekking e non avere paura del vuoto. Personalmente non mi sento di consigliare questo percorso a cani di taglia grande, cani pesanti, massicci perché i movimenti da effettuare per affrontare il percorso non sono salutari per queste morfologie. I cani di taglia piccola invece possono essere aiutati tenendoli in braccio o in supporti appositi a patto che sappiano stare tranquilli per non creare difficoltà al cammino del conduttore che li gestisce e che deve gestire anche i propri movimenti. Sarebbe opportuno abituarli prima.
NB= La maggior parte delle foto le ho scattate al ritorno a mio marito e Naira perché per l’andata non conoscendo il sentiero ho preferito prestare attenzione a me stessa e ai miei dog trekker che conduco in coppia.
Partenza da Passo Tre Croci per il Lago di Sorapis
Sentiero 215 da Passo Tre Croci. Il sentiero è all’inizio facile e senza alcuna difficoltà, con qualche banalissimo saliscendi ma su traccia larga e sempre ben visibile anche grazie alla segnaletica che in queste zone è sempre molto precisa e presente.
Il sentiero si snoda in mezzo al bosco fresco e si attraversa un torrente che in questo punto rende un pò scivolosa la superficie friabile, comunque senza alcuna particolare difficoltà. Le vedute sono già spettacolari, soprattutto quella che rimane alle nostre spalle, il Monte Cristallo.
Ad un tratto, voltando lo sguardo a sinistra si intravvedono due punte che in un attimo si fanno subito riconoscibili: sono le Tre Cime di Lavaredo! La loro presenza qui è ovunque e sembrano sempre le autorevoli guardiane di questo territorio unico al mondo!
Il dogtrekking al Sorapis diventa impegnativo
Terminata la parte più facile e accessibile del sentiero tutto cambia improvvisamente ! Il sentiero diventa più ripido, fino a incontrare delle scale metalliche che agevolano la salita di rocce esposte che formano la parete della montagna. Qui il cane non deve avere paura a camminare su superfici metalliche che lasciano intravedere tutto (a fianco e sotto) e non deve avere paura del vuoto perché potrebbe avere reazioni inconsulte dovute alla paura, fra cui immobilizzarsi o cercare di fuggire dalla situazione creando situazioni di pericolo per lui e per gli altri.
Superate queste scale troveremo dei punti con delle grate al suolo per agevolare il passaggio su terreno che altrimenti sarebbe davvero accidentato, passaggi fra enormi radici scivolose, gradini a staffa per superare delle rocce piuttosto alte e un passaggio su roccia liscia , scivolosa e abbastanza esposta attrezzata con cordino metallico dove anche noi siamo scesi carponi.
Ultimo step a cui fare moltissima attenzione prima di arrivare al Lago Sorapis
Superato tutto questo si arriva al punto di cui tutti parlano: la cengia esposta con precipizio a fianco.
In realtà non ce ne si accorge quasi perché prima di arrivare al famoso tratto di cui tutti parlano, il sentiero è già su cengia esposta ma lo si percepisce poco poiché bordato da solidi e profumati pini mughi che non lasciano intravvedere il vuoto che si ha a lato.
I pini mughi ad un tratto si interrompono e dunque a lato c’è un vero e proprio precipizio. Il sentiero è calpestabile e attrezzato con cordino metallico per aiutarsi in quanto la superficie che si calpesta è piuttosto irregolare e a tratti scivolosa.
Ricordiamo che buona parte del sentiero è esposto a Nord per cui è molto facile che rimanga umido e bagnato, anche in stagione calda!
Come per tutti passaggi precedenti è sempre richiesta massima coordinazione con il proprio cane che non deve avere paura. La paura potrebbe indurlo anche a tirare oltre che a bloccarsi o divincolarsi e qui la situazione potrebbe diventare davvero molto pericolosa, purtroppo anche mortale vista l’esposizione del tratto in questione.
In arrivo al Lago Sorapis!
Dopo il tratto di cui sopra, di nuovo il sentiero diventa più facile, in dolce salita senza nessuna difficoltà particolare.
Dapprima si intravede il Rif. Alfonso Vandelli. Si oltrepassa il Rio Sorapis, lo si fiancheggia per qualche metro e tutto a un tratto vi mancherà il respiro! Io non sono riuscita a parlare. Sono rimasta stordita da tanta bellezza. Avevo gli occhi lucidi dall’emozione. Perché fino a che non sei lì, nessuna foto, nemmeno quella con la migliore risoluzione, potrà mai rendere l’idea di ciò che la natura generosa di questi luoghi ci ha donato.
Il lago compare d’improvviso, come per magia. Il suo colore sembra uscito dalla tavolozza di un pittore. il “Dito di Dio” lo domina con tutta la sua spettacolare imponenza.
Il sentimento che mi ha pervaso è stato di grande emozione e stupore, ma devo far notare, anche di tristezza. Non solo per rifiuti lasciati più o meno qua e là ( questo aspetto è davvero triste perché chi frequenta la montagna dovrebbe amarla e rispettarla !!!), ma anche per le numerose persone che fra urletti e schiamazzi continui sgomitano per posizionarsi sulle rocce che affiorano dall’acqua e fotografarsi nelle posizioni più strane per un selfie.
Il Lago di Sorapis nel 2019 è stato dichiarato non balneabile per preservarne la sua integra bellezza e unicità e anche per motivi di sicurezza.
Il Lago di Sorapis più autentico è quello che scoprirete facendone il giro!
Proprio per evitare di dover digerire queste scene apocalittiche e di vero e proprio maltrattamento del luogo, decidiamo di fare il giro del lago che alla fine si rivelerà una delle emozioni più grandi di questa giornata! Super consigliato, un piccolo sforzo in più e potrete apprezzare sicuramente maggior tranquillità e soprattutto il vero Lago di Sorapis.
Con qualche metro di dislivello in aggiunta potrete godere di una bellissima vista panoramica sul lago, con scorci delle Tre Cime di Lavaredo incorniciate dalle sue acque e dal cielo! I pini mughi e la flora alpina sono così profumati che ne rimarrete inebriati.
Il panorama è bellissimo e i primi colori accesi di un autunno alle porte conferiscono un’atmosfera indimenticabile.
Arriva il momento di salutare il Lago di Sorapis
Terminiamo il giro del lago che oramai ci ha fatto davvero innamorare perdutamente!
Ripercorriamo a ritroso tutto il sentiero 215 da cui siamo arrivati , con tutte le sue difficoltà, e arriviamo nei pressi del Passo Tre Croci in quell’ora dove tutto si tinge di oro, anche i dolci e verdi pascoli dove placidi cavalli brucano indisturbati. La melodia del silenzio di una sera che anticipa l’autunno e l’aria fresca sul viso sigillano nel cuore la grande bellezza di cui oggi abbiamo potuto vivere!
Grazie a tutti coloro che hanno deciso di leggere questo articolo fino a qui, se è piaciuto o è stato interessante vi chiediamo di condividerlo con chi ama la montagna e se vorrete seguirci sui nostri social ne saremo felici!
Kalipè a tutti!